Ritrovare la fiducia, i sostegni “perduti”

8 febbraio 2016

La lunga crisi economica ha minato anche la base e il lievito delle relazioni, la fiducia. Le persone e le famiglie hanno dovuto mettere in discussione le proprie sicurezze e rimodulare la fiducia negli altri e nelle istituzioni, rimodulare la solidarietà e il concetto di dono.

Facendo fatica molti sostenitori hanno dovuto rinunciare ai sostegni a distanza. Tante telefonate che portiamo nel cuore, una a una, perché sentivamo pieno il dispiacere nella voce – a volte spezzata e bassa – e la voglia di riprendere il dialogo con quel bambino o quella bambina, una volta risanata la propria situazione, una volta recuperate alcune delle proprie certezze.

“Vorrei, ci tengo ma… ho perso il lavoro… la pensione non mi basta più… trattengo il fiato fino al termine del mese … sono costretto a essere egoista…”.

Abbiamo cercato, come potevamo, di lenire il dispiacere con le nostre parole. “Non si preoccupi, ci penserà il Bhalo, il bambino continuerà ad andare a scuola, terremo insieme la sua mano finché non vi potrete ‘incontrare’ di nuovo e riprendere il cammino”.

Ma… sta succedendo qualcosa di bello.

In questi ultimi mesi stanno pian piano aumentando le telefonate dei sostenitori che avevano dovuto lasciare, i ritorni, le nuove partenze. Sono gioie doppie e rinnovate perché danno vero senso alla solidarietà. C’è una comunità di persone, di amici, di sostenitori che non appena la situazione è migliorata ha scelto di condividere questa ritrovata stabilità con i bambini indiani, ugandesi, congolesi, burkinabè e tanzaniani mai dimenticati dando fiducia al loro futuro e al Bhalobasa che fa da tramite per costruirlo.

Ci siamo emozionati molto. La vostra passione per gli altri e la vostra vicinanza sono, insieme alla felicità e al benessere dei bambini, la ragione dei nostri passi come volontari. Grazie!

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