Ultime dal Bhalo e dal Burkina.
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“Da stamattina le attività quotidiane sono tornate regolari: banche e negozi aperti, alunni a scuola e gente che fa la spesa al mercato. Solo le pubbliche amministrazioni funzionano a regime ridotto. La calma è tornata dopo giorni di confusione e gli spari che ieri ancora si sono fatti sentire. La gente sta iniziando, lentamente, a provare un sentimento di sollievo. Sta anche crescendo la fiducia dopo gli sviluppi politici delle ultime ore”: è la testimonianza rilasciata a MISNA da Parfait Silga, giornalista del quotidiano Notre Temps, da Ouagadougou.
Nella capitale del Burkina Faso sono andate avanti le consultazioni, cominciate ieri, tra il colonnello Yacouba Isaac Zida – numero due della guardia presidenziale di Blaise Compaoré – e partiti politici, società civile, rappresentanti diplomatici dei paesi occidentali e mediatori regionale e continentale. Con le sue prime dichiarazioni, ha riferito il sito d’informazione Le Faso.net, il colonnello Zida ha cercato di “rassicurare” i partner internazionali, annunciando la “creazione a breve di un organismo di transizione consensuale ed inclusivo” tra tutte le forze politiche e sociali. Inoltre le forze armate hanno decretato la riapertura dei confini terrestri chiusi la scorsa settimana, ma rimane in vigore il coprifuoco notturno.
Intanto è stato riunito ad Addis Abeba il Consiglio pace e sicurezza dell’Unione Africana che ha subito lanciato un ultimatum all’esercito burkinabe, chiamato a consegnare il potere a un governo civile entro due settimane per evitare sanzioni.
“Crediamo che i militari vogliano avere un ruolo nella transizione, ma sanno bene che non avranno carta bianca su tutta la linea. La mobilitazione della società civile rimane alta e la gente è sicuramente disposta a scendere nuovamente in piazza alle prime avvisaglie di una deriva del processo di transizione” prosegue l’interlocutore di MISNA, sottolineando che “ora come ora la maggior parte dei burkinabe non teme più che i militari stiano portando avanti un disegno voluto dal presidente estromesso”.
Tornando sugli eventi della scorsa settimana, il giornalista burkinabe spiega il precipitarsi della caduta di Compaoré con l’unione di più fattori determinanti: “il grande lavoro di preparazione e sensibilizzazione delle forze di opposizione, l’adesione massiccia della popolazione alle proteste contro la revisione della Costituzione e, alla fine la decisione delle forze armate di voltare le spalle al capo dello Stato, rifiutandosi di sparare sulla folla”.
Per le strade di Ouagadougou si vedono ancora le tracce della ‘battaglia’ urbana della scorsa settimana, in particolare alla sede del parlamento, nelle abitazioni delle personalità del vecchio potere e in alcuni edifici pubblici, ma “il grosso dei rifiuti – conclude Silga – è stato portato via dalla gente che ha ripulito le strade per dare un volto più presentabile alla capitale e alla transizione appena cominciata”.
Dalla confinante Costa d’Avorio, dove Compaoré, assieme alla moglie e al fratello François, ha trovato rifugio venerdì scorso, sono giunte le prime critiche alla sua presenza a Yamoussoukro, la capitale politica. Una presenza denunciata con la “massima fermezza” dal Fronte popolare ivoriano (Fpi, opposizione). “Dopo tutto quello che quest’uomo ha fatto contro il suo popolo in Burkina Faso e contro il popolo ivoriano, Compaoré non può farla franca in questo modo, con in premio un esilio dorato in Costa d’Avorio” si legge nel comunicato a firma della direzione dell’Fpi, ricordando dei suoi 27 anni “di regno assoluto, cittadini scomparsi e omicidi di oppositori e della società civile, tra cui il giornalista Norbert Zongo, assassinato nel dicembre 1998”. A chiedere giustizia è anche Mariam Sankara, vedova di Thomas, compagno d’armi di Compaoré, ucciso da lui stesso durante il colpo di stato del 1987.
3 Commenti
L’incarico presidente pro tempore è stato ora affidato ad un politico navigato, un civile, Michel Kafando. Entro il novembre 2015 vi saranno elezioni generali.
Speriamo che tutto ciò contribuisca alla felicità del popolo burkinabè e dei nostri amici che là vivono, studiano o lavorano!
(vedi http://www.lefaso.net/spip.php?article61826)
Un bellissimo resoconto in prima persona di Grazia le Mura può essere letto sul sito della sua associazione qui: http://www.tantemaniper.org/la_liberta_fa_storia.html
I fatti e le idee che preannunciano la “primavera nera”, le speranze ed le aspettative… val la pena di leggerlo
“L’Africa agli africani!”
Chi erano quelli che sono andati in piazza il 30 e 31 ottobre e sono riusciti a scacciare Compaoré? Leggete qui una intervista a Romuald Ouédraogo http://www.lefaso.net/spip.php?article61692