Storie di SaD, legame d’amore

7 agosto 2017

STORIE DI SAD
Cris, Legame d’amore

Scendiamo dalla barca che ci ha condotto dall’isola di Bumbire alla terraferma. Un gruppo di occidentali impauriti, scortati da africani altrettanto impauriti. 75 minuti di silenzio assoluto, rotto soltanto dal rumore delle onde, alte e terribili… scendiamo e finalmente parliamo. Grati alla vita, grati alla terra che calpestiamo.
È mattina. Il sole illumina questo splendido angolo di Tanzania e noi siamo felici. Seduti intorno a un tavolo, assaporando tè, caffè, samosa e chapati che ci sembrano squisiti, ritroviamo il senso del nostro viaggiare. E parliamo.
Padre Pascal riassume il programma della giornata, ci ricorda che, poche ore dopo, incontreremo Cris. Già, Cris! Tra le onde del lago l’avevamo dimenticata. Pascal ci racconta la storia di una bambina come tante, di un destino comune a troppi bambini in questa parte di mondo. Cris aveva un padre e una madre, una volta, ma si sono perduti, inghiottiti dal male del mondo… dalla fame, dalla malattia, dall’ingiustizia e lei se l’è cavata da sola. Un fagottino piangente alle porte di un villaggio.
Parole lucide, essenziali, scevre da quei facili giudizi che spesso inquinano i nostri pensieri, quassù, a nord del Mediterraneo. Nessun riferimento a colpa, egoismo, cattiveria, c’è spazio soltanto per l’umana pietà.
Ma l’Africa ha il cuore grande e non è necessario partorire per essere madre. Così una donna del villaggio, attratta da un pianto strano, che le sembrava quello di un animale ferito, cercando la fonte del suono che magneticamente la attraeva, incontrò, nascosta tra le fronde, la piccola che piangeva.
Incontro d’amore. Incontro tra la bambina e la donna che immediatamente divenne madre.
Ma il sentimento si scontra con l’antico ostacolo che opprime questa parte del mondo: il denaro. La mancanza cronica di denaro. Pascal ci spiega che la donna non ce la fa a sfamare un’altra bocca, non ha i mezzi. Ci chiede di attivare un progetto, di elaborare strategie per dare un futuro alla bambina, per… Non termina la frase.
“Io. Vorrei pensarci io… “
Mentre noi proviamo a elaborare un piano, un nostro compagno di viaggio si propone, seguendo quell’istinto che spesso si fa potente e indica la strada giusta da seguire.
E nasce un legame.
Incontriamo la piccola, vestita a festa, un po’ impaurita da tutte le facce strane che vede intorno a sé. Poi, pian piano si scioglie, si rasserena. Ne approfittiamo per prenderla in braccio, sentirne il calore, stringere quel legame creato per caso, che, con un filo invisibile, unirà per sempre i nostri destini. Guardiamo il suo viso inconsapevole, che sembra esprimere tutto il senso del nostro viaggio e siamo ancora più felici di essere scesi da quella barca.

Silvia Marini
Volontaria del Settore Comunicazione

Storie di SAD, storie di Bhalo
Qualcosa di importante

Cris è un nome di fantasia e nella foto non è ritratta. Raccontiamo la sua storia, grazie a Silvia e a Nicola Mumoli (il medico del quale si parla nella storia) per far capire come un sostegno a distanza, un progetto e la collaborazione con un buon referente, come Paschal, in questo caso, possano cambiare la vita di un bambino o di una bambina… ma non vogliamo in alcun modo ledere i diritti di Cris e degli altri bambini e bambine così piccoli e così già provati.
Vogliamo solo proteggerli, in ogni modo, e donare loro una vita migliore.
Per informazioni: sponsorship@bhalobasa.it, progetti@bhalobasa.it.

3 Commenti

Nicola

Silvia, quello che hai scritto qui mi ha commosso! Sei veramente una donna eccezionale !

9 agosto 2017
simona

Condivido! Con tutto il cuore…

9 agosto 2017
Giuseppina Mogetta

bellissimo!

10 agosto 2017