di Giovanni Carmignani
29/01
Partenza alle 7,45 dal piazzale ACI a Pisa. Siamo Simonetta B. Elisa S. Cristina B., Stefano S. e io. Arriviamo a Peretola in perfetto orario.
Presto ci accorgiamo che il nostro aereo per Parigi è in ritardo di 40 minuti. Nicola è già a Parigi e per questo ci preoccupiamo di non riuscire a prendere la coincidenza. A Parigi con molta ansia riusciamo a salire sull’aereo per Ouaga. Per altre occasioni, da evitare assolutamente questo programma di viaggio con poco tempo disponibile per la coincidenza.
Ci ritroviamo con Nicola. Viaggio tranquillo.
Arriviamo a Ouaga in anticipo.
Facciamo molta fila per il controllo passaporti e per le impronte digitali. Recuperiamo le valigie, diamo la mancia a due ragazzi che ci hanno dato un aiuto non richiesto.
Fuori dall’aeroporto incontriamo Solo che subito ci saluta molto cordialmente.
Carichiamo il minibus, e ci avviamo verso Ouaga. Compriamo acqua. Ci accorgiamo che è cara e che è un bene importante.
Arriviamo a La Fraternitè, ma non è il posto dove abbiamo la prenotazione. Raggiungiamo La Fraternitè vicino alla Cattedrale e prendiamo posto, dopo tempi africani, delle nostre camere.
Nella camera di Stefano e Cristina c’è una perdita d’acqua. Cambiano camera. Domani ci promettono un cambio per tutti. Hanno dovuto chiudere l’acqua per evitare allagamenti maggiori.
30/01
Notte tranquilla e fresca. Colazione a base di baguette, caffè, te, burro e marmellata. Conosciamo un gruppo di persone di Tolosa di una associazione in viaggio in Burkina.
Dopo colazione io e Nicola e Elisa e Simonetta cambiamo camera.
Cambio soldi (656 CFA per un €). Spesa a Marina Market. Acquisto schede telefoniche con internet non molto funzionante.
Visita al museo nazionale del Burkina Faso. Vediamo un mostra molto interessante di una popolazione rurale del sud del Burkina. Pranzo tipico africano in un ristorante consigliato da Solo.
Riposo.
Io e Nicola abbiamo visitato la cattedrale.
Alle 16 abbiamo appuntamento con Solo. Andiamo al mercato dell’artigianato. Simonetta è scatenata e fa molti acquisti per il mercatino. Veramente un momento molto positivo e conclusivo.
Successivamente andiamo da un gruppo di ragazzi portatori di handicap fisici. Si occupano della lavorazione del legno. Fanno vari oggetti artigianali. Noi ordiniamo, per il mercatino, 140 palline natalizie costruite con delle zucche. Lasciamo un acconto.
Vicino al laboratorio dei ragazzi abbiamo conosciuto, per caso, una famiglia molto numerosa: cinque figli. La figlia più grande ha già un bambino. Abbiamo deciso, quando ritireremo le palline, di portate un sacco di vestiti per i bambini.
Cena a base di pollo e Brakina all’aperto vicino allo stadio.
E’ stata una giornata molto intensa. A cena abbiamo ripercorso le varie tappe e i vari impegni. Tutti sono molto contenti. Tutti hanno dato il loro contributo per l’organizzazione e per la pianificazione degli impegni. Domani partenza per Bobo Diulasso.
31/01
Ci siamo svegliati per essere alle 6 a colazione, ma fino alle 6,30 non abbiamo visto nessuno. Dopo colazione abbiamo pagato La Fraternitè, abbiamo caricato tutte le valigie e alle 7 siamo partiti. Viaggio molto faticoso, specialmente dopo le 12. Aria inquinatissima, dossi alti e molto frequenti. Almeno tre controlli della gendarmeria. Per strada abbiamo comprato la frutta. Arrivo a CASA SARA alle 14,30, con ritardo rispetto al previsto. Grande accoglienza di Grazia e Patrizia. Dopo la sistemazione nelle nostre camere, pranzo a base di spaghetti. L’ambiente è un’altra cosa rispetto al 2013, ci sono molte costruzioni in più: CASA SARA, la Maison de Poussins, il mulino, gli allevamenti. Molti progetti realizzati, anche finanziati da Bhalobasa. Nel pomeriggio abbiamo fatto un giro nella fattoria per renderci conto. Siamo rimasti molto bene impressionati. Tutti sono coinvolti e partecipi Alle 19,30 cena. Prima del pasto i bambini si sono radunati in una stanza e hanno fatto preghiere e riflessioni su quello che è capitato loro durante la giornata. E’ stato molto bello, rilassante e coinvolgente. Dopo cena balli e canti.
Abbiamo selezionato il contenuto delle nostre valigie e individuato ciò che vogliamo lasciare.
Andiamo a letto stanchi e contenti della giornata, faticosa per il viaggio lungo e caldo, ma piena di grandi emozioni.
Grazia ci ha proposto un nuovo progetto: allevamento di galline ovaiole. Ci darà il preventivo.
Abbiamo visto il pozzo e lo chateaux. E’ stato fatto un altro pozzo artesiano, ma attualmente c’è una pompa a mano. Dobbiamo capire se è possibile inserire una pompa elettrica.
01/02
Sveglia alle 7. Facciamo colazione da soli, i bambini di CASA SARA sono già andati a scuola. Questa mattina abbiamo in programma un aiuto concreto al lavoro della fattoria: la trebbiatura del mais. In un magazzino è raccolto tutto il mais coltivato alla fattoria. C’è il mais bianco e il più pregiato mais giallo. Ci sono alcuni ragazzi che stanno preparando il trattore e la macchina per selezionare i chicchi di mais. Ci mettiamo subito a lavoro. Cominciamo dal mais bianco. La trebbiatura produce tantissima polvere. Diamo un bel contributo con un’ora di duro lavoro. Stefano è molto esperto ed è capace di guidare i ragazzi della fattoria che sono poco organizzati nel lavoro. Ci rilassiamo qualche minuto al pozzo. Grazia ci racconta la storia di Haoua e i programmi futuri per la fattoria che dovrebbe arrivare ad una completa autonomia economica. Elisa è molto interessata a questo aspetto e suggerisce di informare tutta l’associazione a partire dal report. Simonetta è stata molto contenta di dare un aiuto manuale, lo aveva suggerito e auspicato da tempo.
Ci dirigiamo verso la maison de poussins. Visitiamo le quattro aule con relativa scolaresca. Terra, sole e cielo dei più piccoli e la CP1. Le maestre invitano la classe a salutare e a mostrarci i frutti dei loro insegnamenti. La struttura della scuola è veramente bella e robusta. Rimaniamo tutti molto bene impressionati. Visitiamo anche la cucina e la dispensa. Rientriamo per il pranzo che facciamo insieme ai bambini. Il pasto consiste in riso con salsa di arachidi e cavolo.
Grazia ci ha proposto un progetto a favore di ragazzi di età compresa fra 15 e 25 anni ancora disoccupati. Vorrebbe dare una coppia di maiali che dovrebbe essere allevata nel villaggio. Chi riceve gli animali si deve impegnare a restituirli quando possibile, ma ha l’opportunità di avviare un’attività economica. Questo favorisce la formazione di una famiglia. Abbiamo dato la nostra disponibilità ad iniziare il progetto.
Dopo pranzo riposiamo due ore nel periodo più caldo del giorno.
Alle 16 abbiamo appuntamento con Grazia e Patrizia per andare a fare visita al Re dell’etnia del posto. Andiamo con il pick up. Arriviamo nel villaggio di Nabourougou. A piedi ci dirigiamo verso il mausoleo di un importate re deceduto nel 1897. Il mausoleo è adiacente alla casa del re. Il re riceve i suoi ospiti nel giardino del mausoleo. Lo salutiamo mentre è impegnato a lavarsi in preparazione della preghiera. Dopo i primi saluti il re rientra nella sua casa per pregare. Lo aspettiamo. Nel frattempo visitiamo il mausoleo. Un ragazzo ci accompagna per la visita guidata. C’è un busto, le armi, la sella e altri oggetti. Ci siamo tolti le scarpe per rispetto del luogo.
Dopo la visita ci sediamo intorno al re che si è accomodato in una specie di trono, una sedia a sdraio abbastanza grande. Il re è molto contento della nostra visita. Ha detto che anche Grazia e Patrizia sono Burkinabè e fanno il bene del Burkina. L’Italia e il Burkina fanno parte della stessa famiglia. Ci ha raccomandato di riportare in Italia questo suo punto di vista.
Noi abbiamo ringraziato il re per l’ospitalità e per il suo impegno per la realizzazione di CASA SARA. Abbiamo anche detto che la cosa più importante che riporteremo in Italia sarà la sua amicizia. Elisa ha aggiunto che CASA SARA è il risultato di una collaborazione favorevole fra africani e europei. Tutti hanno considerato importante lo scopo del progetto indipendentemente dal colore della pelle.
Abbiamo regalato al re un calendario Bhalobasa. Ha accettato molto volentieri. Abbiamo promesso che sul calendario del prossimo anno metteremo anche una sua foto.
Abbiamo continuato la visita del villaggio. Siamo andati a vedere la lavorazione del karitè. Ci siamo resi conto di tutto il ciclo lavorativo, dalla tostatura delle noci di karitè, all’olio.
Prima di rientrare per la cena ci siaamo fermato al villaggio di Sokouranì. Abbiamo incontrato tanti bambini che frequentano la maison de poussins e alcuni ragazzi che lavorano in fattoria.
Rientro a CASA SARA. Prima della cena abbiamo assistito alla partita Burkina Faso Egitto, semifinale per la coppa d’Africa. Ha vinto l’Egitto ai rigori. Cena a base di pasta asciutta aglio olio e peperoncino preparata con grande maestria da Stefano.
Anche oggi è stata una giornata molto intensa e faticosa. Tutti siamo rimasti molto contenti e abbiamo ringraziato Grazia e Patrizia per l’opportunità che ci hanno offerto di conoscere la loro esperienza e una tipica realtà africana.
02/02
Sveglia alle 7 e colazione alle 7,30. Subito dopo abbiamo cominciato i preparativi per il nostro viaggio nella brousse. Andiamo con la gip di Grazia. Portiamo con noi acqua, stoviglie e i doni per le famiglie che ci ospiteranno. Alle 9 siamo pronti per partire. Siamo tutti emozionati per la giornata di oggi. Patrizia ci ha fatto molte raccomandazioni per l’ambiente dove andremo. E’ una situazione estrema dove molte persone vivono con poco, al limite della sopravvivenza.
Ci dirigiamo verso Bobo, dopo circa 10 km prendiamo una pista sulla sinistra. Ci fermiamo ad un villaggio fatto di capanne di argilla con tetto di paglia. Facciamo visita ad una famiglia dove troviamo una bambina di alcuni mesi, attualmente in buona salute, che era stata seguita da Grazia e Patrizia per un grave stato di malnutrizione. Tutti sono molto contenti di vederci. Ci accoglie anche Pier che abita in un villaggio molto più interno nella brousse. Sale nella gip con noi e ripartiamo. La strada è molto accidentata, non ci sono punti di riferimento, gli alberi sono abbastanza frequenti, ma sono bassi e con poche foglie. Ogni tanto incontriamo qualcuno a piedi o in bicicletta. A mano a mano che passa il tempo ci rendiamo conto di quanto siano estreme le condizioni ambientali dove ci troviamo. Arriviamo dopo circa mezz’ora ad un altro villaggio. Incontriamo la moglie di Pier e i suoi 5 figli. Una figlia abita a Ouaga. Con loro c’è una bambina, Oragie, che è stata salvata da Grazia e Patrizia da un gravissimo stato di malnutrizione. Ora la bimba sta bene ed è accudita dalla famiglia di Pier. La bimba è figlia della cognata di Pier che è deceduta durante il parto.
In attesa del pranzo Pier ci ha accompagnato a piedi ai villaggi vicini. Abbiamo incontrato piantagioni di cotone e attraversato un fiume in secca. Abbiamo visto molti artigiani (fabbro e falegname). Siamo arrivati fino a una porcilaia in costruzione che Pier ci ha mostrato nei dettagli. Grazia ci ha detto che Pier aveva una porcilaia che si è deteriorata e per questo non può essere più utilizzata. Pier potrebbe essere il primo candidato al progetto dei maiali.
Ci viene offerto un pranzo molto abbondante di piatti tradizionali burkinabè che consumiamo dentro la casa da Pier in segno di accoglienza. Dopo pranzo relax all’ombra di un mango. Rientro a CASA SARA con la gip.
Anche oggi abbiamo vissuto una esperienza molto bella. Abbiamo avuto l’opportunità di visitare un ambiente estremo dove le persone sono in situazione molto precaria.
Nel pomeriggio siamo stati testimoni di un grave problema di salute di una bimba di due anni. Ha presentato vomito, diarrea e febbre. Al dispensario di Peni il test è risultato positivo per la malaria. Nonostante la terapia la bimba è in precarie condizioni. Comunque riesce a bere.
Cena insieme ai bambini.
Grazia e Patrizia sono molto agitate e preoccupate per la salute della bimba. Anche noi siamo stati a disagio e con la paura di creare problemi.
Per domani il programma è stato confermato.
03/02
Oggi ci siamo svegliati con una notizia terribile. La bambina con la malaria non ce l’ha fatta. E’ deceduta nella notte nonostante la somministrazione dell’antimalarico. La notizia è arrivata ai bambini come un fulmine. Non sono andati a scuola in segno di lutto.
A colazione parliamo con Grazia e Patrizia dell’organizzazione della giornata. Stefano e Cristina decidono di rimanere a CASA SARA. Elisa, Simonetta, Nicola e io decidiamo di andare a Bobo Diulasso e di rientrare per le 14 quando è previsto il funerale.
Arriviamo al Centro I Dansè a Bobo alle 11 circa. Ci accoglie Josephine. Troviamo anche due signore che vendono delle stoffe e dei centri tavola fatti al telaio. Facciamo acquisti.
Ci dirigiamo alla Maison de Poussins. Visitiamo le tre aule e dialoghiamo con i bambini che sono molto contenti di vederci. Rientriamo al centro I Dansè. Chiediamo di consumare il pasto prima dell’arrivo dei bambini per poter rientrare in tempo. Ci viene servito un pranzo molto buono a base di riso e fagioli. Salutiamo i bambini del progetto mensa sostenuto da alcuni anni da Bhalobasa e partiamo per CASA SARA. Con noi vengono quattro persone per partecipare al funerale.
A CASA SARA si stanno facendo preparativi per il funerale. Stiamo aspettando la cassa. Sono presenti molte persone, due per ogni villaggio vicino. E’ presente anche l’imam in segno di amicizia. Arrivata la cassa tutto è pronto. Un catechista di un villaggio vicino guida la cerimonia. Facciamo un corteo con canti da CASA SARA alla fossa che è stata scavata vicino alla recinzione. I bambini sono molto coinvolti, tutti partecipano con grande emozione. A sepoltura avvenuta i bambini fanno un girotondo intorno alla tomba e salutano la bambina. Grazia e Patrizia hanno gestito molto bene questa situazione drammatica coinvolgendo anche i bambini in tutte le fasi della cerimonia.
Salutiamo tutti gli intervenuti che ringraziamo.
Prima della cena dedichiamo un po’ di tempo per organizzare il viaggio a Po. Contattiamo suor Blandine e Frank.
Cena a base di riso e fagioli. Dopo cena diamo dei regali ai bambini che rimangono molto contenti. Anche a noi vengono donati dei regali che sono portachiavi con la scritta CASA SARA.
Grazia e Patrizia ci salutano e chiedono che venga programmato un altro viaggio Bhalobasa il prossimo anno. Noi contiamo di partecipare al convegno di Tante mani per uno sviluppo solidale a Napoli, il secondo fine settimana di luglio.
04/02
Questa mattina ci siamo svegliati presto per preparare i bagagli per la partenza. I bambini si sono alzati più tardi perchè oggi non hanno la scuola. Abbiamo fatto colazione con Grazia e Patrizia e abbiamo riparlato della giornata di ieri. Abbiamo anche sottolineato il rapporto fra Bhalobasa e la loro esperienza missionaria. La buona riuscita di un progetto dipende più dalla relazione con il referente che dalla disponibilità del finanziamento.
Dopo colazione salutiamo tutti e facciamo tante foto. Alle 9 riusciamo a partire. Viaggio tranquillo fino a Boromo dove ci fermiamo per un pranzo a base di frutta e Brakina. Ripartiamo per la prossima tappa a Sabou dove visitiamo il mare dei coccodrilli. L’ambiente è bello. Ci avviciniamo alla riva del lago dove sono vari coccodrilli. I gestori li attirano con un pollo legato a un filo. Il pollo faceva pena.
Dopo la visita abbiamo fatto alcuni acquisti presso dei piccoli negozi gestiti da associazioni di portatori di handicap.
Ripartenza e arrivo a Ouaga a La Fraternitè alle 17,15 circa. Il viaggio è stato lungo, ma meno faticoso rispetto all’andata perchè faceva meno caldo e probabilmente perchè siamo anche più acclimatati.
Cena vicino allo stadio a base di pollo e Brakina. Il Burkina Faso si è classificata terza alla coppa d’Africa. Deodatus ci ha comunicato che il bambino con idrocefalo di Bumbire che abbiamo conosciuto l’estate scorsa è deceduto.
05/02
Colazione alle 7,30. Paghiamo la camera e partiamo per Po. Facciamo due soste tecniche per acquistare acqua e per riparare una gomma del minibus. Il viaggio procede tranquillo. Passiamo Toece dove ci fermeremo al ritorno. Nell’ultimo tratto sale con noi una scorta armata per sicurezza. Arriviamo a Po alle 11,30 circa. Ci accoglie suor Blandine che è la responsabile del gruppo di suore di Po. Ci viene offerta acqua, noi scarichiamo il materiale destinato a Po. Visitiamo la scuola di cucito con la suora responsabile. Acquistiamo alcuni prodotti finiti e facciamo una ordinazione per il mercatino. Chiediamo dei modelli simili a prodotti ugandesi che erano stati portati a Po almeno un anno fa.
Facciamo pranzo insieme alle suore. Sono state veramente molto gentili. Hanno preparato ottimo pesce, iam e salsa di verdure. Discutiamo con Blandine del programma. Decidiamo di stare due notti a Tiebele nell’hotel. Telefoniamo a Frank per informarlo.
Dopo pranzo discutiamo con suor Blandine di alcuni progetti destinati a migliorare la sede di Po che è veramente fatiscente. Sono progetti che Blandine aveva consegnato a David. Si tratta di acquisto computer e stampante, servizi igienici per le camere delle suore, costruzione di un ufficio, costruzione di due nuove camere da destinare agli ospiti. Facciamo le nostre osservazioni. A noi sembrano prioritari i servizi igienici. Proviamo a dire a Blandine di fare un servizio ogni 2 camere per risparmiare. Lei non sembra molto convinta. Visitiamo le camere delle suore. Andiamo a vedere il pollaio. Questo progetto era stato finanziato per dare un reddito alle suore, ma Blandine ci dice che la produzione di polli serve solo per uso interno.
Visita alla città di Po. Entriamo nella chiesa e andiamo al mercato. Rivedo il terminetto con la scritta Ghana Km 20.
Alle 17,30 partiamo per Tiebelè. Ci fermiamo vicino a un grande baobab per alcune foto. A Tiebelè incontriamo Frank e ci rendiamo conto che il suo albergo non è quello visto da David e che conosceva Solo. Vediamo le camere. Non hanno bagno e sono piccole. Decidiamo di cambiare albergo. Troviamo l’albergo conosciuto da Solo, prenotiamo le camere. Ritorniamo da Frank per la cena, che era stata ordinata, e paghiamo le due notti prenotate per non avere discussioni e per la nostra tranquillità. Nicola ha gestito benissimo la situazione, complicata e imbarazzante.
Consumiamo la cena che avevamo prenotato da Frank. E’ a base di cous cous ed è ottima.
06/02
Notte tranquilla. I letti non sono comodissimi, ma abbiamo riposato bene. Colazione nell’apatam alle 8 con una bella aria fresca. Decidiamo di lavare qualche indumento. Alle 9 Solo ci porta al CREN. Incontriamo suor Blandine che ci spiega le attività che vengono svolte. Molti bambini vengono seguiti per l’accrescimento, vengono pesati e misurati in altezza. Anche se spesso non si conosce la data di nascita, è possibile sapere se sono malnutriti. In questo caso alla mamma viene dato il latte. Le mamme pagano qualcosa per la prima visita, poi pagano latte e medicinali se ne hanno bisogno.
Alle mamme, fino a un po’ di tempo fa, veniva fatto un corso di alfabetizzazione. Suor Blandine spera di ricominciare presto. Le mamme che frequentano il CREN fabbricano sapone per guadagnare qualcosa.
Abbiamo saputo di una bambina con una cardiopatia congenita. Suor Blandine ci darà la documentazione medica per mostrarla a un cardiochirurgo europeo.
Andiamo a visitare due scuole dove sono alcuni ragazzi sostenuti da Bhalobasa. Un liceo e una scuola primaria. I ragazzi sono sorpresi di incontrarci, sono puliti, ordinati. Facciamo qualche domanda sulle loro aspettative e sui loro sogni per il futuro.
Continuiamo la camminata verso l’orto delle suore. Camminiamo già da più di un’ora. Chiamiamo Solo per utilizzare il minibus. Arriviamo al barrage. Continuiamo a piedi fino all’orto. Coltivano peperoni piccanti per la vendita, insalata, patate dolci bianche e rosse, manioca, melanzane. Suor Blandine è molto orgogliosa di mostrarci l’orto. Rientriamo al CREN.
Troviamo un gruppo di donne con i loro bambini venute per la visita periodica. Iniziano le misurazioni. Cristina aiuta a trascrivere i dati. Vediamo anche la bambina con la cardiopatia congenita. Fotografiamo i suoi dati. Ci sono molte coppie di gemelli e molti bambini sotto peso. Ci rendiamo conto dell’importanza di questo lavoro e del punto di riferimento che il CREN rappresenta per queste donne. Un bambino era accompagnato anche da un padre.
Consumiamo il pranzo al CREN. Spaghetti al pomodoro, pollo arrosto e insalata di lattuga, pomodori e cipolla. Tutto molto buono.
Dopo pranzo le donne che hanno portato i loro figli per il controllo peso cominciano a ballare e cantare accompagnate da un bambino con un tamburo. Ci coinvolgono, balliamo insieme. Siamo alle 14 e ci sono almeno 36 gradi.
Dopo il riposo pomeridiano alle 16 andiamo a visitare la corte reale con le capanne dipinte. Suor Blandine contratta il prezzo del biglietto di ingresso con un mediatore. Non sappiamo il prezzo ufficiale, ovviamente non ci sono cartelli. Dopo una lunga trattativa entriamo accompagnati da una guida locale. Nicola fa da traduttore. Visita molto interessante con spiegazioni appropriate. Ci accorgiamo che l’ambiente è molto degradato e sporco. Rispetto alla visita che feci nel 2013 noto molti peggioramenti. Le pitture sono degradate e sono aumentati i rifiuti di ogni genere. Ci dispiace molto questa situazione. Un luogo turistico e conosciuto dovrebbe essere mantenuto meglio e potrebbe dare lavoro a qualcuno.
Visitiamo la chiesa di Tiebelè. Rientriamo al nostro hotel.
Prima della cena ci troviamo con suor Blandine per discutere del progetto del nuovo CREN e del nuovo dispensario. Il programma è costruire queste due strutture in un luogo a circa 6 km dal centro di Tiebelè. Per legge CREN e dispensario devono essere presenti nello stesso luogo. Nella discussione apprendiamo che esiste già un dispensario pubblico vicino al CREN delle suore. Ci domandiamo se un nuovo dispensario sia veramente utile. Il CREN potrebbe collaborare con il dispensario esistente. Prima di impegnarci nel progetto cercheremo di capire meglio questo problema.
Cena insieme a suor Blandine e Solo. Abbiamo continuato a parlare fino alle 22 apprezzando la temperatura più fresca.
07/02
Dopo colazione prepariamo tutto per rientrare a Ouaga. Ci fermiamo a Po dove visitiamo una scuola primaria con bambini sostenuti da Bhalobasa. Ci siamo presentati, abbiamo parlato dell’associazione. Molti bambini la conoscevano. Siamo rimasti molto bene impressionati.
Abbiamo visitato di nuovo la scuola di cucito. Questa volta c’erano tante ragazze a lavoro, alle macchine da cucire e ai tavoli. La suora responsabile della scuola ci ha fatto vedere le realizzazioni che avevamo ordinato sulla base di modelli ugandesi di grembiule e borsa. Simonetta e Nicola hanno discusso a lungo, hanno evidenziato difetti nella lavorazione e soprattutto un grande spreco di stoffa che determina un incremento del prezzo. Hanno sottolineato che i prodotto realizzati dalla scuola di cucito potrebbero essere venduti in Italia per recuperare fondi per i progetti. Questo per dare un incentivo per un maggiore impegno.
Suor Blandine ci ha consegnato il preventivo della recinzione dei nuovi CREN e dispensario. Il prezzo è di 16000 €. Non abbiamo preso impegni, dobbiamo riparlarne con Sergio per coordinarci. Suor Blandine ci ha anche fatto vedere un’eco cuore di una bambina cardiopatica che in futuro potrebbe aver bisogno di un intervento cardiochirurgico. Ci documenteremo meglio all’arrivo in Italia.
Alle 11 ripartiamo con un caldo veramente notevole.
Arriviamo a Toece dopo circa un’ora dove facciamo visita a una comunità di suore della stessa congregazione di suor Blandine. Baldo ci aveva informato dei suoi contatti con queste suore. Vorrebbe aiutarle a costruire una scuola materna e ha chiesto a Bhalobasa di gestire i bonifici. Noi attualmente non ci siamo impegnati in questo progetto, ma avevamo programmato la visita per conoscere suor Bernardine, la superiora, e per renderci conto del contesto. Toece è un agglomerato di villaggi che comprende circa 8000 abitanti. C’è un CREN e un dispensario. Suor Bernardine lavora al CREN, le altre due suore aiutano i poveri e gli ammalati della parrocchia. Ci sono molti bambini che non frequentano la scuola e questo è uno dei motivi per la realizzazione della scuola materna. Noi ci presentiamo, parliamo dell’associazione. Non ci impegniamo con il progetto della scuola, ma proponiamo a suor Bernardine di cominciare con 5 sostegni rivolti a bambini che altrimenti non potrebbero frequentare la scuola. La proposta viene accolta molto bene, rimaniamo d’accordo di risentirci per telefono dopo la nostra proposta alla segreteria.
Ci viene offerto un ottimo pranzo in una veranda con ombra e ventilazione. A noi ha fatto veramente molto piacere.
Ripartiamo per Ouagadougou. Spesa al supermercato. Riposo a La Fraternitè.
Cena in pizzeria, locale per occidentali. Pieno relax. Domani si parte per Tougourì
08/02
Dopo colazione, prima di partire, decidiamo di fare le nostre critiche a La Fraternitè per la mancanza di acqua, carta igienica e luce elettrica in due delle nostre camere. La suora responsabile cerca di giustificarsi con argomenti poco convincenti. Saldiamo il conto. Chiediamo a Les Lauries se hanno posto per il giorno 10, ma senza esito. Suor Blandine, che incontriamo per caso, ci consiglia una nuova sistemazione. Prenotiamo per la notte del 10 e diamo disdetta a La Fraternitè.
Passiamo dalla banca per il cambio valuta. Partiamo per Tougourì.
Dopo pochi chilometri troviamo un blocco stradale per una manifestazione. Ci informiamo. Sono camionisti che protestano per i posti di blocco troppo frequenti che intralciano il loro lavoro. I manifestanti non ci fanno passare. Tentiamo una strada alternativa. Non è asfaltata e Solo non la conosce bene. Decidiamo di tornare indietro e di tentare di passare il posto di blocco della manifestazione. Riusciamo a passare. La manifestazione sembra terminata. Rapidamente la coda di mezzi pesanti si esaurisce. Proseguiamo per la nostra strada.
Per il tempo perso non possiamo rispettare il nostro programma, cioè arrivare a Tougourì per l’ora di pranzo. Ci fermiamo a Kaya per uno spuntino. Cerchiamo un locale con bagno. Ovviamente troviamo un locale africano letteralmente pieno di mosche. Mangiamo qualcosa e ripartiamo.
Subito fuori dalla città ci precede una colonna di sei o sette autobus con scorta armata. Solo ci informa che gli autobus trasportano i minatori della miniera d’oro a circa 60 Km a nord di Dori. L’organizzazione prevede un turno di lavoro settimanale, che inizia il giovedì, e una settimana di riposo.
Arriviamo a Tougourì alle 15 circa. Andiamo a casa di Uliviero che ci aveva precedentemente informato che l’ostello delle suore non era disponibile, per un disguido nella prenotazione. Per questo ci ha prenotato alcune camere alla parrocchia.
Siamo preoccupati, non sappiamo cosa ci aspetta. Dopo i saluti andiamo a vedere le camere. Hanno la doccia singola, ma il bagno in comune.
Non siamo rimasti contenti. Uliviero comunque ci mette a disposizione la sua casa: Simonetta, Elisa e Nicola staranno da lui.
Viene a trovarci Clement di Yalgo. Ci consegna le letterine dei bambini sostenuti, una lista di bambini che hanno abbandonato la scuola e una lista di nuovi bambini da inserire eventualmente nei SAD. Una delle cause di abbandono è il lavoro minorile nelle miniere d’oro abusive. Clement ci consegna anche una proposta di progetto per evitare l’abbandono scolastico.
Nel complesso abbiamo avuto una buona impressione di Clement. Un personaggio molto attivo e pieno di idee, con grandi capacità di coinvolgere potenziali sponsor. Ci saluta e ci invita a Yalgo per il prossimo anno.
Arriva anche Rigobert, l’infermiere del dispensario. Ci saluta e ci racconta alcune attività dell’Associazione ASEV. Ricordiamo le attività svolte con Bhalobasa: ampliamento del dispensario, progetto prevenzione della trasmissione materno-infantile dell’HIV, costruzione di un mulino. Quest’ultimo progetto, finanziato da almeno cinque anni, non è stato ancora completato. Ormai abbiamo perso ogni speranza.
Stefano ha preparato una cena ottima a base di spaghetti aglio, olio e peperoncino e insalata di pomodori e cipolle locali. Uliviero è molto contento e ci ha raccontato molte cose.
Oggi è stata una giornata molto faticosa e difficile. Il viaggio è lungo e la stanchezza si fa sentire. E’ stata difficile la gestione del gruppo. Stefano è molto bravo e un solido punto di riferimento. Cristina è sempre disponibile a tutto. Simonetta oggi non è stata bene in salute e non ha potuto dare il suo contributo solito di allegria e leggerezza. Elisa è molto attenta e scrupolosa. Ha un carattere solido ed è molto razionale. Nicola sta dando un supporto importantissimo con la lingua francese, ma oggi era più stanco.
Speriamo sia una buona notte per tutti.
09/02
Ci riuniamo a casa di Uliviero per la colazione. Decidiamo di rientrare a Ouaga nel pomeriggio per almeno tre motivi: a nord di Pissila diminuisce molto la sicurezza per i bianchi e oltre Tougourì sarebbe consigliata una scorta, gli impegni programmati a Tougurì possiamo evaderli nella mattina, le condizioni delle camere sono molto precarie.
Alle 9 abbiamo appuntamento con Roland di Tele Taaba a cui Bhalobasa ha affidato 12 bambini per i SAD. Roland ci informa subito che i soldi non sono ancora arrivati. Telefono a Davidino per la conferma del bonifico e per elativa ricevuta. Con questi documenti ricevuti per mail andiamo alla banca di Tougourì per chiedere spiegazioni. Giriamo la mail con i dati del bonifico all’impiegata della banca. Questa ci dice che invierà la documentazione alla sede centrale della banca che è a Kaia. Roland è ancora preoccupato di non ricevere il finanziamento. Noi gli abbiamo assicurato che faremo tutto il possibile per sbloccare la situazione. Le foto dei bambini e le letterine sono pronte, Roland le invierà a Bhalobasa quando riceverà il bonifico.
La seconda tappa è alla residenza dei sacerdoti di Tougourì che gestiscono la parte più numerosa dei SAD. Ci accoglie Costant un sacerdote ordinato da poco tempo e presente a Tougourì da alcuni mesi. Ci spiega che molti bambini che erano sostenuti non sono stati più identificati. Sta cercando di individuare questi bambini. Noi siamo molto chiari su questo punto: i fondi per i SAD saranno inviati solo per i bambini conosciuti di cui siamo certi della frequenza scolastica.
Concludiamo la mattina con la visita alle suore che gestiscono il CREN. Lasciamo loro i vestitini per neonati e bambini. Affrontiamo poi la questione della mancata prenotazione all’ostello finanziato da Bhalobasa e gestito dalle suore. Nicola fa la sua requisitoria. La suora responsabile si assume le sue responsabilità e si scusa. Apprezziamo questo gesto. Chiediamo di visitare ugualmente l’ostello anche se occupato da viaggiatori. Andiamo, facciamo foto, ma non possiamo visitare le camere.
Rientriamo a casa di Uliviero dove Stefano ha preparato un ottimo pranzo: pasta al pomodoro, bistecche di maiale con contorno di verdure. Abbiamo anche un vino spagnolo. Non ci manca nulla.
Salutiamo Uliviero che mostra un po’ di nostalgia per l’Italia. Ci diamo appuntamento alla prossima estate. Verrà anche Ilia, sua figlia, che dovrà poi scegliere in piena autonomia il suo futuro burkinabè o italiano.
Partiamo e arriviamo a Ouaga dopo circa tre ore.
Andiamo all’OCADES dove abbiamo prenotato due notti. Ambiente molto più comodo e confortevole rispetto a La Fraternitè. Siamo molto soddisfatti di questo.
Cena a un ristorante in centro città con ottimi piatti a base di carne e pesce.
10/02
L’OCADES è molto bene organizzata. C’è un ristorante per colazioni, pranzi e cene.
Andiamo a recuperare le palline natalizie per il mercatino ricavate da zucche e preparate da una associazione di ragazzi portatori di handicap fisici. Sono molto ben fatte, ci scambiamo le mail per altre ordinazioni future.
Consegnano una borsa di vestiti e una scatola di generi alimentari, che abbiamo comprato precedentemente a un supermercato libanese, a una famiglia con tanti bambini piccoli che avevamo conosciuto giorni fa. La mamma dei bambini ci accoglie calorosamente e ci dona, per riconoscenza, un pezzo di stoffa colorata e un disegno di uno dei bambini. Facciamo foto tutti insieme.
Andiamo anche a Pupemania, dove lavora una brava artista, per altri acquisti per il mercatino.
Pranzo all’OCADES a base di cous cous.
Nel pomeriggio visita a un mercatino dell’artigianato per gli ultimi acquisti per il mercatino.
Cena in pizzeria.
11/02
Dedichiamo la mattina alla visita del museo degli strumenti musicali burkinabè. E’ molto interessante. Ci fa da guida un musicista che, alla fine della visita, ci coinvolge in una prova pratica musicale. Ritorniamo anche al mercato dell’artigianato per gli ultimi acquisti.
Prepariamo le valigie, saldiamo il conto all’OCADES.
Alle 17,30 siamo all’aeroporto.
Salutiamo affettuosamente il nostro autista, angelo custode e consigliere Solo. Conoscevo Solo dal 2012, sapevo che era un bravo chauffeur, questo in Africa è importantissimo. Ma abbiamo scoperto molte altre sue qualità che hanno facilitato il nostro viaggio.
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